Lampreda marina

Lampreda marina in sintesi descrizione, habitat, alimentazione, pesca ed esche.

La Lampreda marina (Petromyzon marinus ) è una specie appartenente alla classe degli Agnati, predatore parassita di altri pesci.

Descrizione in sintesi della lampreda marina.

Il corpo è anguilliforme e la sua sezione varia lungo il corpo: anteriormente è cicolare, al centro ovoidale e posteriormente appiattito ai lati.

bocca e denti della lampreda marina

La pelle, nuda, è ricoperta dì muco vischioso.
Nella parte superiore della testa ha una sola narice a tubicino con orli lievemente sporgenti.
L’occhio è piccolo, più alto che largo. Dispone di sette fori branchiali di forma quasi circolare.
La bocca, quasi una fessura che si sviluppa in lunghezza, nella parte posteriore è conformata in modo tale da poter aderire al fondo o al corpo dei pesci. Quando la bocca è aperta assume una forma discoidale e mette in evidenza 4 file di papille carnose, quasi sempre frangiate.

Non ha mascelle, ma in compenso ha la cavità boccale tappezzata da denti cornei acuminati, che si rinnovano periodicamente.

Non ha pinne pari e le impari sono limitate a due dorsali della stessa forma, di cui la seconda è circa lunga il doppio della prima e alla codale, che si estende di più sul lato ventrale che su quello dorsale.

I piccoli sono bianchi inferiormente e da grigio ardesia a nero-azzurro supermente. Gli esemplari più grossi hanno i fianchi marmorizzati in ardesia nerastro, su fondo grigio biancastro, il dorso è più scuro e a macchie più grandi e il lato ventrale è bianco sporco.

Brevemente distribuzione e habitat della lampreda marina.

Questa specie dimora presso i litorali marini e risale lungo i fiumi nel periodo della riproduzione (tipico esempio di migrazione anadroma), che avviene in zone con correnti rapide e fondali ghiaiosi. È una specie diffusa lungo tutte le coste europee, sia del Mediterraneo che dell’Atlantico; la si trova anche in America settentrionale, da Terranova alla Florida.
In Italia è presente lungo tutte le coste marine, lungo il corso medio e inferiore del Po, e nei fiumi Ticino, Lambro, Scrivia, Adige, Arno, Tevere e Magra.

Alimentazione in breve della lampreda marina.

È un ectoparassita di merluzzi, sgombri, aringhe ed altri pesci, ai quali succhia il sangue, grazie al suo apparato boccale.

I metodi di pesca e come pescare in mare la lampreda marina.

Sicuramente non ricercata dai pescatori. La convenzione di Berna annovera  la lampreda Petromyzon marinus tra la fauna protetta. Nella lista rossa della IUCN, viene indicata attualmente come specie LC, cioè a “bassa preoccupazione”.

Brevemente l’esca e l’artificiale migliore per la lampreda marina.

La lampreda è un parassita che si nutre succhiando il sangue dei pesci per questo può essere recuperata insieme a qualche preda che ha abboccato hai nostri ami. Capita anche di trovarle attaccata al pesce esche che abbiamo innescato alla ricerca di predatori. E’ bene ricordare che è una specie protetta.

Dove pescare in sintesi la lampreda.

In Italia è presente lungo tutte le coste marine, lungo il corso medio e inferiore del Po, e nei fiumi Ticino, Lambro, Scrivia, Adige, Arno, Tevere e Magra. E’ bene ricordare che è una specie protetta..

 Brevemente periodo e mesi migliori per la pesca alla lampreda.

non si registrano sensibili aumenti di avvistamene durante le diverse stagioni. La riproduzione avviene in primavera inizio estate in acque dolci e in questo la possiamo trovare che risale i fiumi.

Nome dialettale in breve della lampreda.

  • In Liguria e conosciuto come Sussa pèixe o Sussa-eixe.
  • In Sardegna e conosciuto come Suga o pixi.
  • A Venezia  e conosciuto come Lampredon.
  • In Campania e conosciuto come Sucapèce o Zucaprete.
  • Inoltre in Calabria e conosciuto come Sucapèce .
  • In Puglia e conosciuto come Gianfrèta .
  • Infine in Sicilia e conosciuto come Alàmpuia  Alampia o Zuccpisci.

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