Pesca col barchino divergente o carroccio

Pesca col barchino divergente o carroccio

la traina o pesca col barchino divergente o carroccio costituisce senza alcun dubbio una delle tecniche di pesca più antiche. Semplice ma al contempo efficace,  senza subire particolari cambiamenti nel barchino ma sicuramente molto cambiamenti per quanto riguarda le esche nei diversi secoli di storia.

Il materiale con cui sono costruiti i moderni barchini non cambia da quello usato secoli fa, infatti il carroccio o barchino e costituito da 4 pezzi di legno adeguatamente sagomati, da una zavorra e un gancio dove legare la lenza per il traino, nella sito nella sezione fai da te potete trovare le misure e il sistema per costruire il vostro carroccio o barchino divergente.

Vista la sua storia che lo vede protagonista della pesca dalla spiaggia è conosciuto con diversi nomi barchino, cascitta, panchetto, scannetto, carroccio. Ma il nome che più la dice lunga e sicuramente spigolara. Spigolara quasi a marcare le sue micidiali potenzialità di cattura, sua maestà la spigola. Ma oltre alla  spigola la tracina, la leccia stella, la leccia amia, il pesce serra, il barracuda, i carangidi, le lampughe. Le ricciolette , le occhiate, insomma non esiste pesce predatore che non possa essere efficacemente insidiato col carroccio o barchino divergente. Infatti la traina lenta da riva col carroccio o barchino divergente è stata ideata per insidiare prevalentemente le specie predatrici che presenti nel sottocosta. Un predatore in caccia, non riesce quasi mai a resistere alla tentazione di attaccare quel facile boccone che gli passa, lento e invitante, davanti.

 

 

Il principio di funzionamento per pesca col barchino divergente o carroccio.

Il funzionamento del barchino è estremamente semplice.  Carroccio o barchino divergente monta sulla sua deriva interna quella piu piccola un maniglia al quale viene collegata tramite un moschettone robusto la lenza. Ora si deve semplicemente posizionare lo stesso sulla battigia della spiaggia con le sue “prue” rivolte verso il mare. Distendere la lenza sulla sabbia e cominciare a camminare lentamente. La lenza in tensione forma una particolare angolazione di trazione. Questa angolazione fa si che, il bachino segua una traiettoria divergente che lo porta a virare in maniera costante verso il largo. Permettendogli di allontanarsi repentinamente da riva. Un carroccio o barchino divergente realizzato a regola d’arte tende ad allontanarsi da riva con estrema semplicità. Il barchino deve seguire il pescatore mantenendosi mai troppo indietro rispetto ad esso.

A questo punto il pescatore non deve fare altro che camminare lungo la spiaggia, In maniera lenta. Non c’è assolutamente bisogno di correre in quanto le esche che andremo ad utilizzare risulteranno perfettamente catturanti anche a movimento lento. Nel momento in cui la preda avrà abboccato sentiremo subito la toccata sulla lenza. A questo punto, con estrema calma , andremo a spiaggiare la preda. Distendendo con cura la lenza sulla battigia fino a raggiungere il terminale a cui è allamato il pesce. Slamata la nostra preda riporteremo il carroccio o barchino divergente al largo seguendo il medesimo procedimento di prima.

Esche pesca col barchino divergente o carroccio.

Le esche che generalmente si usa nella pesca col  carroccio o barchino divergente sono quelle artificiali. Molto catturanti risultano i raglou, le piume ed i piccoli minnows.

La nostre scelta cadrà a favore di un artificiale o l’altro in base al periodo e alle prede che si vogliono insidiare. Il  RAGLOU dal nuoto indubbiamente perfetto ed ineguagliabile resta l’artificiale che da maggiori soddisfazioni. Le misure da scegliere per i raglou nelle misure che vanno dai 5,5 cm ai 12 cm. I colori sono da provare al momento. Un giorno può dimostrarsi più catturante uno un giorno l’altro. Una buona regola, comunque, è quella di partire con artificiali di colorazione forte vicino riva mentre più tenui e naturali vicino al barchino.

Si possono adoperare anche piccoli cefali vivi per insidiare i predatori piu grossi come ricciole, spigole e pesci serra. In questo caso vista la difficoltà di manovrare il tutto si deve scendere nel numero di braccioli due tre massimo.

Il numero dei braccioli per pesca col barchino divergente o carroccio

Spesso si crede che maggiore sia il numero delle esche, maggiore sia la possibilità di pescare qualcosa. Questo discorso è valido solo in parte in quanto un numero eccessivo di esche, oltre che penalizzarci nella gestione del barchino, sarebbe assolutamente controproducente. Quindi difficilmente si supera i 10 artificiali e due tre esche vive come cefali. In questo caso dobbiamo fare molta attenzione pescando col vivo potrebbe abboccarci di tutto, anche unaleccia amia da 20 kg. Con la sua fuga improvvisa ci potrebbe tagliare le mani.  Le catture , specie quelle di spigole di taglia, vengono generalmente effettuate nel gradino di risacca, a pochi passi dai nostri piedi. Pescare a 100 metri da riva ha un senso soltanto quando si voglio insidiare specie che stazionano più al largo, quali lampughe, ricciolette, tonnetti.

Il trave ha in genere un diametro dello 1-1,30 mm di diametro e lungo anche 150 metri. Mentre i braccioli montati sulla trave tramite una girella del 14 16 bloccata tra due palline e crimps gommati, in genere non superano il 0,45. La lunghezza da 4 5 metri posti ogni 6 7 metri.

Le condizioni ideali per pesca col barchino divergente o carroccio.

Sebbene non esista una regola fissa, la pesca col carroccio o barchino divergente da il meglio di se in termini di catture e praticabilità in condizioni di mare calmo ed acqua limpida. Il problema del mare mosso o in scaduta non è tanto la divergenza del barchino, ma l’efficacia della tecnica stessa. Un carroccio o barchino divergente ben costruito e ben bilanciato può funzionare anche in condizioni di mare formato. Il vero problema del mare mosso sono rami, sacchetti di plastica, canne, che infestano il mare in condizioni di turbolenza.

Molti assidui praticanti di tale tecnica frequentano esclusivamente i litorali in condizioni di mare calmo ed acqua limpida, eppure riescono ad ottenere ugualmente ottimi carnieri (spesso con prede di grossa taglia).

I cambi di luce alba e tramonto costituiscono i momenti migliori, che determinano in molte specie una frenesia alimentare dopo ore ed ore di apaticia.

Alcuni pesci, come la spigola, aumentano esponenzialmente la propria attività predatoria con l’avvicinarsi dell’acme di alta marea, le attività di altri pesci (come i pesce serra), invece, non sono assolutamente influenzate dai movimenti di marea.

Un ulteriore elemento da prendere in considerazione è la fase lunare, sembrerebbe infatti che alcuni pesci risultino molto più aggressivi in condizioni di luna crescente.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *